venerdì 13 giugno 2008

Er Nonnetto (by Pasquino)

... Il caro amico Pasquino, che cerca di parlare di ciò che ci circonda con le sue ironiche e spesso amare rime, e stavolta ha deciso di affrontare alla sua maniera, un problema molto serio, quello degli anziani abbandonati negli ospizi ...

I nomi delle persone e dei posti sono inventati, ma la situazione è vera, una delle tante, forse delle troppe che ci sono in giro, in questa nostra società cosidetta "civile", che invece spesso è molto meno civile di quelle che noi pomposamente chiamiamo "barbare", dalle quali tanto dovremmo imparare ...

ER NONNETTO

Pe' annà a trovà n'amico, er Sor Ernesto,
davanti a 'n gran portone so' arrivato,
"Villa Serena" c'era scritto, è questo,
'l portone edera aperto e io so' entrato.

Na' monichella, anziana e rattoppata,
me vene 'ncontro proprio sull'androne,
"cerco n'amico, Ernesto Pietralata",
"è quello, Sor Pasqui', 'n fonno ar salone".

Ernesto, sae, l'amico mio der core,
c'ha novant'anni e puro i beni ar sole,
tanti parenti, nipoti, fijj e nore,
ma è vecchio, 'mpiccia e ormai nisun lo vole.

J'ha dato tutto, case, robba e amore,
tutta la vita sua j'ha dedicato,
mo' però e vecchio, e cor pelo ner core,
drento a 'st'ospizio ar volo l'han buttato.

Adesso è llì, co' 'n peso drento ar petto,
coll'occhio triste, pensa ar nipotino,
che unn'ha mai visto, er più piccoletto,
quant'è cresciuto ? Dimmelo, Pasquino !

Amaramente, e con un groppo in gola, un saluto da Paquino :'(


sabato 7 giugno 2008

L'Ultimo Anello ... Venti anni dopo ...

- Elen síla lúmenn' omentielvo, Gandalf …
mornië arantië, a sin nauva tenn' Ambar-metta …
Isildurion ná 'haran Minas Thirito, i Métima Corma ná varna …

- Elen síla lúmenn' omentielvo, Elrond, Cheru Eldaron …
úner ista hirssë i Métima Corma …
i sere nauva Endorenna …

… Venti anni dopo …

Tanto tempo è passato dalla partenza di Frodo Baggins con la nave elfica di Re Elrond, e la vita nella Contea scorre tranquilla. La storia dell'Anello e la cacciata di Saruman dalla Contea vivono ormai soltanto nelle ballate che gli Hobbit cantano ai tavoli delle taverne di Hobbitville, davanti ad enormi boccali di birra. Le stagioni si susseguono, sempre uguali, i raccolti sono ottimi tutti gli anni. Sam Gamgee vive con la sua famiglia nella casa lasciatagli da Frodo, con una nidiata di bambini, e ogni sera si incontra alla taverna con Pipino Tuc e Merry Brandybuck per ridere e scherzare, ricordando ogni tanto l'amico che ora non c'è più, con la curiosità di sapere cosa stesse facendo ora ...

Dalla fortezza di Minas Thirit il Re Aragorn e la Regina Arwen governano il Regno di Gondor con saggezza e bontà, e nella Terra di Mezzo la gente ha dimenticato il rumore della guerra, le uniche lame che vengono usate sono quelle delle falci per mietere gli sterminati campi di grano che coprono la pianura di Gondor. Il Re e la Regina hanno avuto due figli, gemelli, un maschio e una femmina. Arathorn, che succederà al padre con il nome di Arathorn III, forte e coraggioso come suo padre è già diventato uno spadaccino provetto e, grazie agli insegnamenti del suo padrino Legolas, anche il miglior tiratore di arco elfico. Elvewien, bellissima come sua madre, nata con il dono della profezia, continua a migliorare le sue doti con l'aiuto della Regina Galadriel, che ha lasciato da tempo LothLorien per aiutare con le sue arti divinatorie la nipote Arwen ...

Nel Regno di Rohan la Regina Eowyn, insieme al marito Re Faramir, guida il suo popolo con altrettanta saggezza, continuando nel cammino avviato da suo zio il Re Theoden. L'unico figlio dei reali di Rohan, chiamato Theoden per onorare il grande Re, eccelle nella spada e cavalca in maniera incredibile, proprio come suo padre quando era alla guida dei Cavalieri Raminghi. Anche nel Regno di Rohan la guerra, che così sanguinosa e piena di lutti era stata per tutto il popolo, è rimasta soltanto un lontano e flebile ricordo ...

Una volta l'anno, nel giorno dell'anniversario della vittoria sulle forze di Sauron, i due Re, con i loro dignitari e comandanti, si riuniscono a Minas Thirit per festeggiamenti solenni che durano per giorni, con canti e balli per giorno e notte, e in quella occasione i cantori dei due regni fanno a gara per comporre le opere più belle e tramandare a perenne memoria la Grande Vittoria sulle forze del Male ...

Era questo il tempo della Grande Festa, mancavano soltanto due giorni all'anniversario e la carovana proveniente da Rohan era già in viaggio verso Minas Thirit. Anche al Palazzo dei Reali di Gondor i preparativi erano in pieno fermento, migliaia di cuochi che preparavano la lista dei cibi da reperire per la festa, servitori indaffarati a preparare l'enorme tavolo sulla spianata della Rocca di Minas Thirit dove, per una settimana intera si sarebbe svolta la festa ...

Migliaia e migliaia di contadini e mercanti entravano dalle porte della Fortezza, in quei giorni ci sarebbe stato cibo e vino a volontà per tutti, e la gente sarebbe stata più propensa ad acquistare le cianfrusaglie dei mercanti. In mezzo a loro, nascosto da un nero mantello, con un cappuccio che copriva anche la testa, uno strano personaggio, silenzioso in mezzo alla folla vociante, alto almeno una spanna in più degli altri e con una andatura caracollante. Lo strano individuo seguì la marea umana che si muoveva, ma giunto all'altezza della porta che dava nella sala del Consiglio Reale, dove Re Aragorn era solito ricevere i suoi sudditi ed ascoltare le loro richieste, con uno scatto improvviso si staccò dal gruppo ed entrò ...

Era passata circa mezzora dalla sua entrata nella sala, quando improvvisamente si udirono urla fortissime, e soldati che correvano da tutte le parti. Qualcosa di grosso era successo ed anche la Regina Arwen si avviò di corsa verso il luogo da cui venivano le grida, ed entrata nella sala, vide quello che mai avrebbe voluto vedere :

Al centro della sala, riverso sul trono in un lago di sangue, Re Aragorn con al centro del petto conficcato un pugnale di forma insolita, con sopra il manico un triangolo che al centro racchiudeva un occhio : il simbolo di Sauron, Signore del Male. Al suo fianco, in terra, la sua spada dalla quale mai si separava con il pomo spezzato, e all'interno di questo una cavità di una forma particolare … si, proprio una forma che poteva contenere un anello …

Nota dell'autore : il dialogo all'inizio è in Quenya, il linguaggio dei Nobili Elfi creato da Tolkien, e la sua traduzione suona più o meno così :

Una stella brilla sull'ora del nostro incontro, Gandalf …
la tenebra è caduta, e così sarà fino alla fine del mondo …
l'erede di Isildur è re di Minas Thirit, l'Ultimo Anello è al sicuro …

Una stella brilla sull'ora del nostro incontro, Elrond, Signore degli Elfi …
nessuno sa dove si trova l'Ultimo Anello …
la pace sarà sulla Terra di Mezzo …

sabato 31 maggio 2008

Figlia mia ...

... Benvenuto figlio mio, o forse figlia, non so ancora come chiamarti ... eppure qualcosa mi dice che sei femmina, come me, lo sento ...

... E' soltanto un ritardo di pochi giorni, ma io ho sempre avuto le mie cose regolari, come un orologio, so già che ci sei, sei con me, sei già parte di me figlia mia ...

... La prima cosa che ho pensato è stata quella di buttarti via, sono troppo giovane per avere una figlia, devo finire la scuola, i miei genitori mi ammazzeranno di botte ... o forse no, forse ti ameranno come già ti amo io ... non posso decidere per te, il mondo nel quale arriverai è brutto, lo so, ma chi sono io per decidere per te, ti aspetterò, e cresceremo insieme, potrò essere per te come una sorella più grande, la tua migliore amica ...

... Quando nascerai potrai conoscere anche tuo padre, lo sai ? Anche se io non so ancora bene chi è, ma sicuramente uno di loro tre, sono gli unici con cui ho giocato, e gliel'ho già detto, ne dobbiamo parlare per bene, ma sono sicura che ti accetteranno come ho già fatto io, cosa c'è di più bello di avere una figlia, la nostra età non conta, avrai due genitori giovanissimi, pensa che bello che sarà, figlia mia ...

... Stamani, a scuola, abbiamo parlato ancora, gli ho ripetuto che uno di loro è il tuo papà, che devono accettarlo, e che io dovrò dire molto presto ai miei quello che è successo, non so come la prenderanno, forse ci vorrà una fuitina per fargli accettare la cosa, ma l'importante è che tu avrai un papà oltre che una mamma, un papà che sicuramente ti vorrà bene come te ne voglio io, figlia mia ...

... Finalmente, D. mi ha appena chiamato, oggi ci vedremo, tutti e quattro al vecchio casolare dei nostri giochi, dove sicuramente sei stata concepita tu ... Non è bello il casolare, è vecchio e abbandonato, ma tante volte lì abbiamo giocato, e forse anche oggi giocheremo ancora ... Ma oggi finalmente decideremo insieme del tuo futuro, uno di loro sarà tuo padre, io gli voglio bene a tutti e tre, forse non è ancora amore ma, grazie a te, sono sicura che lo diventerà ... E insieme ti cresceremo, ti vorremo bene, ti guideremo nei tuoi passi lungo il cammino della vita ... In fondo io ho solo 14 anni, amo la vita, e tanto ancora da vivere davanti a me, insieme a te, e insieme a lui, figlia mia ...

... Oggi, nel casolare, tutto sarà più chiaro, figlia mia ...


lunedì 19 maggio 2008

Questo è il mio blog !

Ciao a te, solitario viaggiatore o viaggiatrice che arrivi fino qui , benvenuto/a tra le pagine di uno squinternato sognatore dalla penna facile ...

Qui troverai tutto o niente, quello che vorrai trovare, e a volte anche quello che non vorresti leggere ...
Parole in libertà, sogni, realtà, pezzi di me, di te, degli altri ...

Questo blog non avrà una cadenza fissa, niente di programmato o programmabile ... passa ogni tanto, se vuoi, e riposa la tua mente tra i girotondi di parole che qui troverai, falle tue se vuoi, sono solo scarabocchi impazziti per riempire il vuoto di una pagina bianca ... non mi piace il bianco, è vuoto ... ;-)